domenica 2 giugno 2013

Messaggi Stupliminali.

Mi scoccia sempre tornare su argomenti già trattati, ma ci sono cose di cui non riesco a farmi una ragione, tra cui il linguaggio surreale delle pubblicità, specie rivolte a donne.
Ad esempio. La Dove e' da anni una delle marche che apprezzo di piu', in particolare per la campagna "per la bellezza autentica" che promuove un concetto piu' ampio e creativo della bellezza femminile, stimolando l'autostima specie delle ragazze piu' giovani. Ma io mi chiedo: da quando in qua lo stato delle mie ascelle deve essere un problema? Non parlo della depilazione, chiaramente, che non e' affar loro, ma di un' ipotetica idratazione delle ascelle che ora sembra essere indispensabile. E il meccanismo pubblicitario e' talmente malato che tu vedi lo spot e non e' che pensi: "ma che stai a di'?!". No. Tu guardi queste sgallettate con le braccia perennemente su e trasalisci: "Ommioddio! Non ho mai idratato le ascelle!!!"

Vogliamo parlare di quando e' partita la bambola della BB cream? Io ci ho messo un anno e mezzo solo per riuscire a capire cosa volesse dire BB (che finora per me poteva essere al massimo la sigla di Brigitte Bardot), e mi sentivo l'ultima delle dementi perche' se ne parlava come se fosse acqua gassata: e la bb cream di qua, e la bb cream di la'...e alla fine l'ho trovata in profumeria ed e' una crema colorata, ce l'aveva gia' mia madre negli anni 80 (me lo ricordo perche' una volta me la sono spalmata in faccia a sette anni per fare la ganza e manca poco mi scuoio).

Tante volte mi chiedo perche' la pubblicita' abbia vita cosi' facile nell'ambito della bellezza femminile. A vari livelli, siamo tutte ossessionate dalla paura di invecchiare e tutte irresistibilmente attratte dalla possibilita' di apparire piu' belle di come siamo in realta'. Una volta un mio amico mi disse "non capiro' mai voi donne: volete piacere agli uomini e per farlo vi fate consigliare dai gay".

In effetti...

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