lunedì 11 giugno 2012

Hair

Allora, ho capito. 
Uomini, vi lancio un messaggio una volta per tutte: ho capito che secondo voi stavo meglio con i capelli lunghi. Ho capito che i boccoli vi incantano, le onde vi ipnotizzano, sospetto per un vago richiamo al momento romanzato e atavico in cui sciogliete le nostre chiome e ciocche fluenti piovono ovunque, preludio di altri ben meno stilnovisti piaceri. E questo indipendentemente dal fatto che una possa avere un capello crespo-mezzo-liscio-mezzo-mosso tipo il mio, che non regge una piega manco a piangere e che lungo ricorda vagamente una cascata di bietole al vapore.
Però, c'è un però. 
Io mi piaccio di più così. Da quando ho tagliato la chioma, il mondo delle mie conoscenze s'è spaccato nettamente in due: da una parte le donne, i gay e pochissimi maschi illuminati, che inneggiano un "mannaggia dovevi farlo prima!" con toni da Hallelujiah di Handel, dall'altra quasi tutti gli uomini che conosco che mi guardano come se mi fossi schizzata l'acido muriatico in faccia, e che quando mi infichetto per un meeting importante al lavoro mi dedicano commenti tipo "complimenti...però...peccato...".
Diciamo che si tratta di una pressione psicologica importante, che ti mette di fronte a una scelta: assecondare il tuo senso estetico (e quello nettamente superiore delle tue simili e degli uomini del lato oscuro della luna) oppure andare incontro alle preferenze di mercato, rendendoti più appetibile a quello che dovrebbe essere il tuo "target"? In realtà questa domanda all'apparenza scontata cela un dilemma tutt'altro che immediato, che si allarga fino ad abbracciare tutta la nostra esistenza, continuamente lacerata nella scelta tra seguire i nostri gusti, valori e decisioni o lasciarsi condizionare dalla massa per sentirsi accolti, e quindi meno soli.
Ma non dimentichiamoci che tutto ha un prezzo, come cantava Carmen Consoli ne "l'eccezione" (anche lei un'altra che ha tagliato tutta la cofana), e che, alla fine, nel profondo di noi, dobbiamo rendere conto solo a noi stessi e a Qualcun altro, che peraltro è follemente innamorato di noi, qualsiasi lunghezza abbiano i nostri capel

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