mercoledì 20 giugno 2012

Iron man


La mia amica Paola mi chiama, ieri, ridendo. Di primo acchito penso che, finalmente, abbia definito un qualche abbozzo di relazione con il bel tenente dell’aereonautica con cui esce ormai da un paio di mesi. E invece no. Mi dice che si sono sentiti, e che lui (dopo 15 giorni di orari speculari e quindi di assenza reciproca) non poteva vederla, quella sera, perché doveva stirare la divisa.
Ora.
Mi ci sono voluti alcuni minuti per cogliere il significato delle parole appena sentite, e altri al mio cervello elementare per verificare di aver compreso effettivamente il messaggio, le cui parole chiave sono: donna, uomo, aeronautica, stirare.
Che ci sia qualcosa che non va nei rapporti uomo-donna ormai si sa. Il mio cellulare raggiunge talvolta temperature sopra il livello di guardia nel veicolare i reportage sull’inettitudine maschile che le mie amiche realizzano con dovizia di particolari. Non le lamentele classiche da romanzo d’appendice (“Non c’è mai”, "beve", “mi tradisce”, “mi picchia”, “non si lava”), ma una nuova serie di lagnanze, preoccupante in quanto apparentemente poco sane. Mi chiedo infatti che fine abbia fatto il buon vecchio istinto di conservazione della specie, che dette origine a molti proverbi dal carro di buoi in giù, e che poneva la donna (intera o in quota parte) due spanne sopra qualsiasi (e sottolineo qualsiasi) altro interesse. Sì, cari maschietti, sopra la playstation, sopra il campionato, la moto gp, persino sopra il ferro da stiro. Al tempo dell'Antico Testamento, un uomo che si sposasse era esentato per un anno dal servizio militare: non poteva andare in guerra perché doveva far contenta la moglie. E' vero che gli Ebrei non sono mai stati la potenza militare del Mediterraneo, ma insomma è indicativo di un certo ordine di priorità.
E allora, ampliando un po' la visione sul fenomeno e creando uno dei miei soliti arditissimi collegamenti, magari questo apparente calo di interesse può avere a che fare con una maggiore disponibilità dell'oggetto del desiderio: ovunque ci si volti si trovano immagini di donne nude o quasi, e i locali traboccano di ventenni allegre e trentenni in famelica ricerca del "pollo" che danzi al ritmo del proprio orologio biologico, possibilmente prima che giunga la data di scadenza. Mettiamoci anche che ormai ci si aspetta che ogni donna sia la versione sexy di wonder woman (bella, magra, soda, laureata, lavoro fisso, indipendente sotto tutti i punti di vista, madre, tutto entro i 35 anni), relegando il maschio a poco più che un fuco, che espleti il senso della propria esistenza nel giro dei minuti necessari al/ai concepimento/i e forse si spiega questo tragico passo indietro. Chissà se in futuro noi donne ci trasformeremo gradualmente in ermafroditi, totalmente autosufficienti, e allora davvero l'uomo dovrà trovarsi un ruolo che gli permetta di non estinguersi.
Magari la colf.

Nessun commento:

Posta un commento