giovedì 7 agosto 2014

Stressless Wedding

Allora.

Siccome in diversi mi stanno inviando o presentando attestati di stima e/o ammirazione per il mio approccio zen all'organizzazione delle nozze, ho deciso di condividere in dettaglio la mia esperienza con voi.

Attenzione: non sono e non mi ritengo una guru ne' un'autorità in alcuna materia, specie questa, considerando che si tratta di un'esperienza assolutamente personale, che come tale deve essere vissuta al meglio secondo i propri gusti e desideri.

Detto ciò:
  • se sognavate il vostro matrimonio fin da piccole nei minimi dettagli;
  • se scegliere il "tema" del matrimonio è nella top 3 delle vostre priorità;
  • se il vostro matrimonio prevede una preparazione superiore ai 12 mesi;
non andate avanti nella lettura, perché davvero trovereste ben poco a cui ispirarvi nelle mie righe, e probabilmente qualcosa vi irriterebbe anche. Vi voglio bene lo stesso e possiamo rimanere di pareri diversi, senza che nessuna delle due sia additata.

Bene, detto ciò, apriamo questa serie con una considerazione iniziale: la Priorità.

La Priorità (maiuscola non casuale) è il faro che vi manterrà saldi di nervi (perdonatemi ma io in questi post mi rivolgo a entrambi gli sposi, evitando di indirizzarmi solo a lei, come se lui fosse parte della coreografia), la maniglia a cui aggrapparvi nei momenti difficili.

Ognuno ha la sua, anche se, diciamocelo, se vi sposate in Chiesa in teoria il Rito dovrebbe essere il centro di tutto. Ma si sa che a volte non è proprio così, per cui insomma vedete voi, ma è importante che troviate LA cosa che è importante nel vostro matrimonio, e metterla al centro. Questo perche' essenzialmente ogni persona/fornitore che incontrerete cercherà di passarvi l'idea che, senza la versione ultra-lusso del servizio che egli/ella fornisce, il matrimonio sarà (forse!) valido, ma un disastro assicurato.

Questo ovviamente non è vero. Vi basta un test: ripensando ai matrimoni a cui siete stati, quanti dettagli vi ricordate? Io personalmente, a parte la gioia di quel giorno, rammento solo alcuni abiti da sposa (nemmeno troppo bene), a volte una portata particolarmente gustosa e qualche location, che però potrei sicuramente confondere. Quindi insomma non state a pensare a che figura farete, che tanto se siete innamorati e contenti tutti si ricorderanno (al massimo) quello.

Altro trabocchetto mentale (che utilizzeranno sia i fornitori se non funziona la prima strada, ma anche amiche già sposate o in procinto di) è quello del "è solo una volta nella vita".

Anche questo non è vero. E non perché vi dobbiate sposare più volte, ci mancherebbe, ma perché oggi giorno se vuoi sentirti al centro dell'attenzione e bellissima ci sono mille occasioni per farlo e non serve buttare migliaia di euro (e sono migliaia, a star dietro a tutti, non esagero) in capelli, trucco, abito, tutto per poche ore. A meno che, ovviamente, quella non sia la vostra Priorità.

Semmai, il fatto che il matrimonio è uno nella vita, dovrebbe secondo me invogliarvi a godervi l'attesa e la cura dei dettagli importanti, non incitarvi a farvi venire crisi isteriche perche' le rose sono bianche invece che avorio (vita vera). Francamente trovo miracoloso che alcuni dei matrimoni che ho visto organizzare si siano effettivamente realizzati, alla fine.

Quindi insomma, eccoci qui.

Nelle prossime settimane condividerò un po' di esperienze personali circa l'organizzazione del nostro matrimonio, nel caso qualcuno stia cercando di organizzare il proprio con approccio simile. Spero vi aiuti a godervi un momento bellissimo della vostra vita e l'inizio di un'avventura meravigliosa. Senza supporto psichiatrico.

martedì 22 luglio 2014

Bridezilla

Dall'ultimo post sono passati alcuni mesi, come forse avrete notato. Da allora, si sono verificate alcune importanti novità, tra cui emergono le seguenti:
1. è passato l'infinito inverno scozzese (di conseguenza, è tornata la Luce!)
2. l'Italia è uscita dai mondiali di calcio al primo turno
3. Il principe George ha compiuto un anno e la Kate forse è di nuovo incinta
4. io e Tenero ci sposiamo.

Nonostante forse non sia la notizia di maggior rilievo dell'elenco, mi preme incentrare il post su quest'ultimo punto, in quanto, finalmente, posso esprimermi a pieno titolo sulle nevrosi che accompagnano l'organizzazione di un matrimonio.
Sì, perché finora, qualora mi azzardassi a esprimere le mie solite pacatissime opinioni (a colpi di sciabola e accetta) circa le reazioni (a mio parere) esagerate delle future spose (talora trasformate in quello che gli americani chiamano Bridezilla) di fronte a questioni oggettivamente irrilevanti, mi veniva puntualmente risposto (con mezzo sorrisino sornione d'ordinanza) che avrei potuto parlare solo quando (e se) mi fossi trovata nella posizione di vivere l'Evento.

Beh, eccomi qui.

Premessa doverosa: ognuno è libero di fare quello che crede, specie su questioni personali come il matrimonio. Ognuno, però, è meno libero (secondo me) di ammorbare amici, parenti, fruttivendoli, co-passeggeri di mezzi pubblici con crisi isteriche più o meno continue, lacrime, grida, reazioni esasperate al minimo stimolo.

Cominciamo dalle attenuanti: appena una ragazza si trasforma in "sposa" (in genere dieci, quindici secondi dopo la proposta di matrimonio), essa viene assalita da una mandria di personaggi che cercheranno di attentare al suo equilibrio psico-fisico. In genere le principali fonti di pressione sono:
- La Parente Tradizionalista: può trattarsi della madre, la sorella, la nonna, la zia. Una parente a caso che dalla ricezione della notizia tartassa la poveretta con questioni tipo la scelta della tonalità delle mutande o se paggetto sì o paggetto no.
- Siti web sul matrimonio: questo è il Male assoluto. Questi siti, se non usati cum grano salis, contengono la bomba H della psiche pre-matrimoniale. Intanto contengono checklists di cose da fare che partono da 18 mesi prima delle nozze (che se, come noi, decidi di sposarti in tre mesi, già ti fanno sentire con l'acqua alla gola) e poi ti creano questioni esistenziali tipo "Scegli la palette di colori"

Se la sposa (e, con lei, lo sposo) riesce a mantenere saldi i nervi nelle prime settimane di organizzazione, in genere il pericolo sfuma e restano da affrontare solo i vari fornitori singolarmente, per cui lo sforzo consiste "solo" nello stoppare il fioraio, calmare la sarta, far capire al fotografo che non venderemo il reportage a Vanity Fair.

Finora devo dire che ha funzionato (almeno per noi). Vi tengo aggiornati.

Stay tuned.