martedì 22 luglio 2014

Bridezilla

Dall'ultimo post sono passati alcuni mesi, come forse avrete notato. Da allora, si sono verificate alcune importanti novità, tra cui emergono le seguenti:
1. è passato l'infinito inverno scozzese (di conseguenza, è tornata la Luce!)
2. l'Italia è uscita dai mondiali di calcio al primo turno
3. Il principe George ha compiuto un anno e la Kate forse è di nuovo incinta
4. io e Tenero ci sposiamo.

Nonostante forse non sia la notizia di maggior rilievo dell'elenco, mi preme incentrare il post su quest'ultimo punto, in quanto, finalmente, posso esprimermi a pieno titolo sulle nevrosi che accompagnano l'organizzazione di un matrimonio.
Sì, perché finora, qualora mi azzardassi a esprimere le mie solite pacatissime opinioni (a colpi di sciabola e accetta) circa le reazioni (a mio parere) esagerate delle future spose (talora trasformate in quello che gli americani chiamano Bridezilla) di fronte a questioni oggettivamente irrilevanti, mi veniva puntualmente risposto (con mezzo sorrisino sornione d'ordinanza) che avrei potuto parlare solo quando (e se) mi fossi trovata nella posizione di vivere l'Evento.

Beh, eccomi qui.

Premessa doverosa: ognuno è libero di fare quello che crede, specie su questioni personali come il matrimonio. Ognuno, però, è meno libero (secondo me) di ammorbare amici, parenti, fruttivendoli, co-passeggeri di mezzi pubblici con crisi isteriche più o meno continue, lacrime, grida, reazioni esasperate al minimo stimolo.

Cominciamo dalle attenuanti: appena una ragazza si trasforma in "sposa" (in genere dieci, quindici secondi dopo la proposta di matrimonio), essa viene assalita da una mandria di personaggi che cercheranno di attentare al suo equilibrio psico-fisico. In genere le principali fonti di pressione sono:
- La Parente Tradizionalista: può trattarsi della madre, la sorella, la nonna, la zia. Una parente a caso che dalla ricezione della notizia tartassa la poveretta con questioni tipo la scelta della tonalità delle mutande o se paggetto sì o paggetto no.
- Siti web sul matrimonio: questo è il Male assoluto. Questi siti, se non usati cum grano salis, contengono la bomba H della psiche pre-matrimoniale. Intanto contengono checklists di cose da fare che partono da 18 mesi prima delle nozze (che se, come noi, decidi di sposarti in tre mesi, già ti fanno sentire con l'acqua alla gola) e poi ti creano questioni esistenziali tipo "Scegli la palette di colori"

Se la sposa (e, con lei, lo sposo) riesce a mantenere saldi i nervi nelle prime settimane di organizzazione, in genere il pericolo sfuma e restano da affrontare solo i vari fornitori singolarmente, per cui lo sforzo consiste "solo" nello stoppare il fioraio, calmare la sarta, far capire al fotografo che non venderemo il reportage a Vanity Fair.

Finora devo dire che ha funzionato (almeno per noi). Vi tengo aggiornati.

Stay tuned.

Nessun commento:

Posta un commento